Viaggio in bicicletta: quale disciplina scegliere?
LE VARIE DISCIPLINE E LE DIVERSE ATTREZZATURE PER VIAGGIARE SU DUE RUOTE
Ho iniziato a scrivere questo articolo con l’intento di raccontarvi le varie attrezzature ed il setup che mi sono portato nel viaggio in bici fatto ad inizio estate tra le colline di Toscana e Marche. Però più scrivevo, più facevo ricerche e più pensavo a come raccontarvi le mie attrezzature e più mi rendevo conto di quanti diversi modi di viaggiare su due ruote esistano e di quanta confusione possa esserci attorno a questo mondo, soprattutto per chi vi si approccia per la prima volta.
Niente paura però, perché all’ultimo ho deciso di cambiare lo scopo di questo scritto, con la speranza che a fine lettura le vostre idee possano essere almeno un po’ più chiare!
LE TIPOLOGIE DI VIAGGIO SU DUE RUOTE
Il dover specificare che esistono diversi tipi di viaggi in bicicletta può sembrare una sciocchezza a chi ne ha già esperienza ma non è cosa assolutamente scontata per chi invece si sta avvicinando a questo meraviglioso modo di viaggiare. Sentir parlare di Cicloviaggi, Adventure Bike, Cicloturismo, Cicloescursionismo, Bike Trekking, Bike Packing, Gravel e mille altri nomi può mettere in soggezione e creare un gran caos. Ma non abbiate paura, la realtà è molto più semplice di quanto non sembri, o quasi.
Di base si può dire che le tipologie possibili di viaggio in bici sono principalmente due:
Il viaggio itinerante o viaggio a tappe: in cui si parte in un punto con l’obiettivo di raggiungere una meta distante tot chilometri, suddividendo il percorso in diverse tappe da coprire in più giorni di pedalata. Questo tipo di viaggio può essere affrontato in autonomia, cioè portandosi tutto il necessario sulla propria bici e spesso dormendo in tenda, o in modo organizzato e quindi affidandosi ad un agenzia viaggi / tour operator che si occupi del trasporto bagagli di tappa in tappa e passando le notti in struttura (ovviamente anche quello in autonomia può essere con le notti in struttura).
Il PRO di questo approccio è indubbiamente il senso di avventura vissuto a pieno, in grado di darci il massimo dall’esperienza e di lasciarci ricordi splendidi, portandoci soprattutto a vivere e vedere luoghi ed ambienti diversi.
Il CONTRO invece, soprattutto nel caso si decida di fare il viaggio in autonomia, è legato principalmente al fatto che l’organizzazione e la pianificazione a monte devono essere ben curate oltre ovviamente a tutti i possibili imprevisti che si possono creare lungo il percorso.
Il viaggio con campo base fisso o “a margherita”: in cui si sceglie un luogo stabile dove si dorme per tutta la vacanza e da cui si parte ogni mattina, affrontando quotidianamente dei giri ad anello nel territorio circostante pedalando in diverse direzioni.
I PRO di questo modo di viaggiare sono che si andrà molto più a fondo nella scoperta di un determinato territorio e che logisticamente è senza dubbio più facile da organizzare.
Di CONTRO invece abbiamo che un tipo di vacanza come questa può essere molto meno “entusiasmante” ed avventurosa se paragonata al viaggio itinerante a tappe.
GLI ELEMENTI PRINCIPALI DI UN VIAGGIO IN BICI
Le declinazioni del viaggio in bici sono pressochè infinite, con mille variazioni diverse e tante piccole caratteristiche che fanno propendere verso una o un’altra categorizzazione. In linea di massima però le varie tipologie di viaggio in bici possono essere organizzate in base a degli elementi comuni che vanno a determinare la disciplina, ovvero:
Il tipo di percorso e fondo stradale che andremo ad affrontare.
I comfort e soprattutto i tipi di borse / bagagli che sceglieremo.
Il nostro allenamento.
Ed ultimo ma non meno importante al tipo di bicicletta che andremo a cavalcare.
FONDO STRADALE E PERCORSO
Per quanto riguarda il fondo stradale il dubbio è abbastanza immediato e semplice da risolvere: viaggeremo interamente (o principalmente) su asfalto o su sterrato? E che tipo di strada percorreremo? Si tratterà di sentierini di montagna o di ampie strade forestali? O ancora viaggeremo in pista ciclabile oppure su strade secondarie con auto?
Del percorso invece dovremo analizzare le caratteristiche principali.
Avremo dei dislivelli molto importanti oppure le nostre tappe sono relativamente pianeggianti? Quale sarà la conformazione del territorio e quali le sue caratteristiche? Sembra stupido ma questo è un elemento molto spesso sottovalutato (fidatevi, parlo per esperienza diretta!). In base a questo parametro infatti sarà possibile capire se potremo percorrere distanze medio-lunghe o se invece sarà necessario accorciare le tappe.
LE BORSE: DIMENSIONI DEL CARICO ED I COMFORT / ATTREZZATURE
Soprattutto per il ciclismo a tappe in autonomia la scelta delle borse e delle attrezzature (con relative comodità) andrà ad influire di molto sul tipo di viaggio che faremo.
Qui le possibilità sono principalmente tre:
Se decideremo di essere minimali e di portarci solo l’indispensabile la scelta più sensata è quella di dotarsi di borse da bikepacking che andranno montate direttamente sul telaio della bicicletta. Questa soluzione è abbastanza risicata negli spazi e si adatta bene a ciclisti in grado di “rinunciare” a qualche piccolo comfort in nome di una maggior leggerezza e di una capacità di percorrere medio lunghe distanze in giornata. In questa configurazione il volume di attrezzatura che saremo in grado di trasportare va dai 25 litri ai 45 litri circa (borse bici + zainetto).
Se vorremo viaggiare principalmente su strade asfaltate, se il nostro è un viaggio di distanze medio - lunghe o ancora se vogliamo viaggiare con qualche comodità in più allora probabilmente la scelta migliore per noi è quella delle borse posteriori/anteriori da viaggio che si montano sul portapacchi e che ci consentiranno di trasportare più materiale e viaggiare per più chilometri in completa autonomia. In questa configurazione solitamente il volume trasportato va dai 40 ai 60 litri.
Molto più raro e decisamente per pochi invece è la scelta del carrello posteriore. Questo elemento infatti viene solitamente utilizzato da coloro che intendono affrontare viaggi complessi ma soprattutto di lunga o lunghissima percorrenza. Certo che se state pensando di partire per un viaggio di mesi in giro per l’Europa o il mondo e vi volete portare qualche comodità in più allora il carrellino fa al caso vostro! In questa configurazione comunque il volume trasportato può andare da 50 a più di 90 litri.
L’ALLENAMENTO
Questo parametro varia ovviamente in base alla nostra preparazione di base ed al tipo di esperienza che vorremo vivere. Chiaro che se l’obiettivo è fare un viaggio di una settimana o più in sella alla nostra due ruote allora dovremo necessariamente essere abituati a pedalare per diverse ore al giorno e soprattutto a sopportare il male alle chiappe.
Come per la montagna anche per la bici il mio consiglio è quello di progredire per “step” crescenti, andando ad aggiungere man mano sempre più chilometri alle nostre uscite e a testare prima della partenza il setup della bici, così da capire quali siano i difetti ed i miglioramenti da apportare.
LA TIPOLOGIA DI BICI
Elemento affrontato in articolo a sè (in uscita la prossima settimana).
LE DIVERSE DISCIPLINE
In principio c’era solo il cicloturismo.
Erano i primi anni ’90 e chi decideva di partire in sella ad una bici viaggiava spesso stracarico, con biciclette da mtb o da città riadattate in modo da poter trasportare e montare le borse da viaggio. Con gli anni però le due ruote hanno iniziato a specializzarsi e grazie all’arrivo sul mercato di biciclette studiate specificamente per il viaggio si sono cominciati a delineare diversi modi di viaggiare e diverse discipline.
Al giorno d’oggi si può trovare quasi di tutto: non si parte più esclusivamente per viaggi lunghi e complessi ma ci si mette in sella anche solo per un weekend fuori porta; non si viaggia più solo con i borsoni sul portapacchi ma si usano anche soluzioni più leggere e “veloci”. Insomma il mercato della bici e delle vacanze “attive” (meno male direi) si è ampliato in modo esponenziale, evolvendosi e formando approcci sempre più vari e diversi ai ciclo viaggi. E per ogni modo di viaggiare esiste una diversa disciplina.
Qui sotto sono descritte quelle che secondo me sono le quattro principali:
IL CICLOTURISMO
È il movimento primordiale ed il più classico modo di viaggiare in bici che negli anni è rimasto relativamente invariato. Ci si muove principalmente su percorsi dedicati alle bici o comunque su strada secondaria. Può essere di breve, media o lunga distanza e prevede un approccio abbastanza comodo sia per la scelta del mezzo, spesso una bici da viaggio / trekking, che delle attrezzature. Scopo del viaggio è procedere ad andature tranquille per godersi le città, gli ambienti ed i panorami.L’ADVENTURE BIKING o CICLOESCURSIONISMO
Condivide con il cicloturismo l’approccio lento e la voglia di godere a fondo i vari ambienti che si attraversano. La differenza principale sta nel fatto che lo si pratica dietro il manubrio di una mountain bike, mezzo che permette di raggiungere zone molto più isolate, meno percorse e quindi molto più selvagge. Viene spesso praticato usando attrezzatura non troppo pesante (le salite sono pendenti e all’ordine del giorno) ma comunque comoda e non troppo risicata.IL GRAVEL (BIKEPACKING)
Figlio dell’approccio “fast and light” il movimento gravel si sviluppa per lo più su Trail (il temine è orrendo, lo so), ovvero su strade secondarie sterrate e fuori dai percorsi urbani, che comprendano una componente selvaggia. Sempre più popolare, tanto che quest’estate era quasi impossibile trovare un modello di bici gravel sotto i 2500€, questa disciplina è un’ottima via di mezzo tra velocità ed avventura. L’obiettivo è quello di vivere appieno quasi tutti gli ambienti, potendosi però muovere agilmente sia su strade asfaltate che su sterrato ed affrontare senza timore ogni tipo di percorso. Occhio però perché se il nostro intento è quello di muoverci su sentieri di montagna o in zone outdoor più tecniche questa probabilmente non è la scelta che fa per noi!!!IL BIKEPACKING STRADALE o ULTRACYCLING
Questa disciplina è fatta di velocità, leggerezza, fatica e grandi distanze. Meno praticato e “famoso” rispetto al gravel bikepacking condivide però lo stesso approccio minimalista con l’unica differenza che viene praticato in sella ad una bicicletta da corsa, percorrendo tappe lunghe o molto lunghe su strade asfaltate e piste ciclabili con l’obiettivo di fare più strada possibile.
Va poi ovviamente detto che di queste quattro discipline “generali” esistono poi una miriade di sub movimenti e correnti che tendono ad ibridare tra loro i diversi elementi anche se credo che queste siano probabilmente le principali e le più esemplificative.