Il fornello da trekking: come scegliere il miglior kit cucina per l'outdoor
Un piccolo appunto prima di iniziare.
Non me ne vogliano i surviver, i bushcrafter ed i puristi del trekking selvaggio ma per motivi di lunghezza del video e di complessità dell’argomento non tratterò l’opzione di accendere un fuoco per poter cucinare.
Anche perchè questo tipo di soluzione è strettamente legata ad alcune criticità considerevoli, come il doversi procurare la legna o il trovare la zona adatta ad accendere un fuoco, per cui dal mio punto di vista non ha senso per chi pratica trekking ed escursionismo a livello sportivo.
FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA!
Sia che stiamo pensando di partire per un’escursione di un paio di giorni in autonomia sia che stiamo prendendo in considerazione di fare un camino o un trekking di lunga distanza la scelta del fornelletto e del sistema cucina sono senza dubbio uno dei punti cardine per un buon equilibrio tra performance e comfort.
Come spesso accade però nel mondo dell’attrezzatura, sul mercato c’è veramente di tutto! Padellini, gavette militari, popote, pentole a pressione, padelle antiaderenti super tecnologiche. Per non parlare dei tipi di fornelli e di combustibili: a gas, a benzina, a cubetti di combustibile solido, ad alcool e a combustibili naturali. Insomma, fare confusione è facilissimo e capircene qualcosa non è così scontato!
Sorge quindi spontanea la domanda: Quale può essere il sistema migliore per l’outdoor e per l’uso in cammino ed in trekking?
Cercherò quindi di rispondere a questa domanda valutando le caratteristiche di leggerezza, portabilità, efficienza, facilità d’utilizzo e comodità in modo da dare un giudizio quanto più possibile equo e concreto. (Il voto sarà dato in scala da 1 a 5)
L’IMPORTANZA DI MANGIARE E BERE QUALCOSA DI CALDO
Molto spesso capita di sottovalutare quanto importante sia, soprattutto su trekking di medio lunga distanza, mangiare qualcosa di caldo una volta raggiunto il “campo base” (ovvero il punto d’appoggio che sfrutteremo per la notte).
Quest’operazione infatti rappresenta non solo uno stacco per la nostra testa dalla fatica fatta durante il giorno ma funge anche da momento “zen” per il nostro corpo, che grazie al fatto di consumare un pasto caldo potrà “ricaricarsi” di energie e regolare la nostra temperatura corporea prima di coricarci per la notte.
Questo passaggio quindi è un elemento determinante, non tanto per la nostra sopravvivenza (per la quale possiamo consumare tranquillamente cibi freddi) quanto più per la qualità e il comfort dell’esperienza che stiamo affrontando.
GLI ACCESSORI FONDAMENTALI
Una parte importante del sistema cucina, oltre alla scelta del fornello, riguarda la scelta degli accessori che decidiamo di portare con noi.
LA PADELLA O PADELLINO O GAVETTA
Tralasciando chi viaggia con padelle vere e proprie, su cui non mi voglio nemmeno dilungare (e fidatevi, ce ne sono!) la scelta del corretto padellino o della gavetta non è così importante. In questo caso si può scegliere davvero di tutto, spaziando da prodotti in titanio arrivando a semplicissime padelle antiaderenti. Ce ne sono di tutti i prezzi e per tutte le fasce, a voi la scelta in quanto in questo campo la differenza non è così drastica e non ci sono particolari guadagni se non in termini di qualche grammo e qualche secondo in meno sul tempo di ebollizione dell’acqua.
Due consigli però che mi sento di darvi sono:
Evitate i padellini militari e le gavette “da borraccia” (per intenderci quelle che hanno una forma arcuata ed alta e stretta) in quanto non sono generalmente comode nè pratiche. Si tratta di un articolo “di vecchia concezione” che nella vastissima offerta disponibile al giorno d’oggi non ha senso utilizzare.
Se possibile scegliete un padellino con delle flange anti vento e di dissipazione sul fondo. Questo elemento aiuterà a migliorare l’efficienza termodinamica del padellino, portando ad ebollizione l’acqua in tempi minori, e ci aiuterà, almeno un po’, a migliorare la possibilità di cuocere “senza problemi” in caso di utilizzo in condizioni di vento.
LA PADELLA “COMPRIMIBILE”
Da qualche anno a questa parte in commercio si cominciano a trovare padelle in materiali plastici come il silicone che hanno un fondo antiaderente ed una struttura collassabile che permette di comprimere al massimo le dimensioni di questo elemento (come la serie X di Sea to Summit).
Per quanto io non abbia ancora avuto occasione di provarle (STS se stai leggendo questo articolo contattami senza problemi!) mi sono sembrate molto versatili e ben realizzate. Danno l’impressione di essere abbastanza robuste e di poter essere davvero versatili. Certo alcune non sono iper leggere ma sicuramente si tratta di un prodotto da tenere in considerazione.
LO SPORK
Scordatevi le ingombranti e pesanti posate da campeggio che si utilizzavano una volta! Lo spork (unione delle parole spoon (cucchiaio) e fork (forchetta)) è l’aggeggio definitivo per tutte le vostre uscite in outdoor. Utilissimo, iper leggero e super comodo è diventato un must have che consiglio a chiunque. La mia è una Light My Fire Spork O, pesa 10 grammi, costa tra i 10 ed i 15 euro e la uso ormai da quasi 10 anni, quindi è super testata! ;)
LA STAFFA “BASE” PER LE BOMBOLETTE DI GAS
Nel caso in cui decidiate di orientarvi verso i fornelli che utilizzano le bombolette di gas un accessorio che è sicuramente utile è la staffa che si utilizza per allargare la superficie d’appoggio della bombola e renderla così più stabile e meno soggetta ad eventuali sbilanciamenti. Ha due misure ed è standard per il 99,9% di bombolette sul mercato. Per un prezzo di circa 10 euro è un’aggiunta che secondo me vale assolutamente la pena avere.
IL KIT DI PULIZIA E ACCENDINO
Un altro elemento molto importante e spesso dimenticato è il kit di pulizia delle stoviglie. Per comporlo basta semplicemente dotarsi di una spugnetta tagliata “a misura” per poter essere piccola e poco voluminosa ed un flaconcino di sapone biodegradabile per poter “scrostare” i residui che molto spesso si formano sul fondo delle nostre padelline. Chiaro, per poter lavare la padella dobbiamo trovarci in una zona dove ci sia una buona disponibilità di acqua però non è mai consigliabile lasciare le stoviglie sporche per lungo tempo. Io personalmente preferisco “sacrificare” qualche centilitro d’acqua in nome di un padellino sempre pulito (o quasi).
Altro elemento importante poi è l’accendino, non i fiammiferi poiché se questi si bagnano accenderli è un’impresa non da poco, non importa se il nostro fornello sia dotato di piezo, un accendino pesa pochissimo e può salvarci il culetto! (Ve lo dico per esperienza!)
I SISTEMI CUCINA (dal meno comodo al più versatile)
IL FORNELLO AD ALCOOL ED I FORNELLI A COMBUSTIBILE SOLIDO
Anche chiamati i “fornelli bushcraft”, sebbene queste due tipologie di fornelli siano abbastanza diverse tra loro ho deciso di raggrupparle qui perchè bene o male hanno lo stesso tipo di funzionamento e le stesse caratteristiche.
Il fornello ad alcool ha un funzionamento veramente semplice ed intuitivo. Ha una struttura a “lattina” (in caso di emergenza lo si può costruire realmente usando una lattina) che sfrutta la combustione di vapori derivati dall’alcool, o eventualmente anche di benzina specifica, contenuto al suo interno.
Il fornello a combustibile solido invece può essere di due tipologie: abbiamo i fornelletti tipo “Esbit” che bruciano delle barrette di combustibile solidificato o i fornelletti tipo “cucina a legna” che bruciano piccoli pezzi di rami e legnetti per generare il calore con cui scaldare la padella.
A prescindere dalla tipologia, questi tre sistemi sono accomunati da una scarsissima efficienza energetica e trasmissione del calore nonchè da una complessiva inadeguatezza nel caso in cui dovessi usarli come sistema su cui fare affidamento giornalmente e che possa garantirci un sistema affidabile e concretamente utilizzabile. Se però vogliamo provare un’esperienza diversa, durante un’uscita giornaliera, consci di abbandonare momentaneamente alcuni comfort o tenerlo come sistema “d’emergenza” allora può anche essere un elemento interessante.
LEGGEREZZA: 5
PORTABILITÁ: 5
EFFICIENZA: 1
FACILITÀ DI UTILIZZO: 2,5
COMODITÀ E VERSATILITÀ: 2,5
I FORNELLI MULTICOMBUSTIBILE
Difficilissimi da usare (necessitano di tutta una serie di operazioni per farli funzionare come il pre riscaldamento ed il pompaggio del carburante), imprevedibili, puzzolenti, impossibili da gestire (ottenere una fiamma regolare è spesso un’impresa, e comunque MAI da utilizzare in tenda) e spesso anche potenzialmente pericolosi.
Nati per essere utilizzati principalmente in alta quota, dove la mancanza di pressione atmosferica rende difficile l’uso di fornelli a gas, questa soluzione ha una lista pressoché immensa di contro e pochissimi pro, che però hanno indubbiamente un loro peso.
Primo nella lista è senza dubbio il fatto di funzionare con qualunque tipo di carburante su cui possiate mettere le mani: dalla benzina senza piombo al metanolo, dalla nafta al diluente nitro. Insomma che vi troviate nel profondo Tibet o in centro a Milano qualcosa con cui alimentare il vostro fornello lo potete trovare!
Un altro indiscutibile vantaggio, se alimentato a benzina, è il fatto che questo tipo di soluzione garantisce un funzionamento a quote altissime ed a temperature veramente molto basse.
Insomma, se riuscite ad accenderlo senza dare fuoco a voi stessi ed a tutto il campo base nel tentativo di prepararvi la cena, con un fornello come questo una minestrina dovreste riuscire a farvela anche al di sopra degli 8000 metri.
LEGGEREZZA: 2
PORTABILITÁ: 2
EFFICIENZA: 3
FACILITÀ DI UTILIZZO: 2
COMODITÀ E VERSATILITÀ: 4
I FORNELLI A GAS
Senza dubbio i più diffusi ed i più conosciuti all’interno del mondo del trekking e dell’outdoor in generale…ed a ragion veduta!
Questo tipo di sistema si compone di due elementi principali: il bruciatore e la bombola di gas, che contiene nel 99% dei casi una miscela di propano e butano.
Su questo tipo di fornelli però sorge l’esigenza di fare un excursus ed alcune importanti precisazioni!
Tra i pro di questo tipo di soluzione possiamo inserire la leggerezza, l’estrema semplicità e facilità di utilizzo, una buona compattezza ed una gran versatilità.
Per quanto riguarda i contro invece si potrebbe dire che, nel caso in cui facessimo un trekking veramente lungo ed assolutamente in autonomia, dovremmo portarci le varie scorte di bombolette all’interno dello zaino (quanto duri effettivamente una bombola lo vedremo in un episodio futuro). Inoltre questo tipo di fornelli non garantisce buone prestazioni a temperature al di sotto dei -15 o ad alte quote, anche se in realtà sempre più aziende stanno producendo fornelli e gas in grado di lavorare abbastanza bene anche in condizioni di freddo.
Per quanto riguarda le bombole queste sono di tre tipologie:
Abbiamo le bombole a “perforazione” che si presentano intatte e prive di alcun tipo di attacco. Questa tipologia risulta ormai quasi inutilizzata poiché prevede che, una volta bucata, la bombola vada conservata all’interno della gabbia al di sotto del fornello rendendo tutto il sistema ingombrante e poco pratico.
Le bombolette con attacco a baionetta, o attacco Campingaz. Anche questo tipo di bombola è ormai quasi in disuso nonostante le sue ricariche si possano trovare in quasi qualunque brico center o negozio di ferramenta. I fornelli Campingaz a baionetta però non sono molto leggeri e versatili, stringendo l’occhio più al mondo del campeggio che a quello del trekking, risultando fondamentalmente una scelta poco pratica.
Le bombole con attacco a ghiera o a vite invece sono le più diffuse e quelle che vengono ormai considerate come “standard”. Sono compatibili con quasi tutti i tipi di bruciatori, facilmente reperibili in qualunque negozio sportivo e spesso disponibili in diversi formati.
Per quanto riguarda i bruciatori invece c’è da fare una differenziazione tra quelli semplici e quelli composti:
I bruciatori semplici sono esattamente che quello che dice il nome: dei bruciatori di carburante da avvitare sulle bombolette. Possono essere dotati di accendino piezo-elettrico integrato e spesso sono molto leggeri ed hanno dei bracci integrati per sostenere il padellino.
Per questa categoria, nonostante in commercio si possano trovare soluzioni iper leggere ed iper economiche il mio consiglio ricade su un MSR Pocketrocket che si è dimostrato un incredibile compagno di viaggio in più occasioni nonchè un aggeggino potentissimo e più che degno dei suoi 30 euro di prezzo!
I bruciatori composti invece sono un tutt’uno con il padellino di cottura ed hanno visto un incredibile aumento di diffusione e notorietà negli ultimi anni. Si tratta fondamentalmente di un sistema “ad incastro” che vede un padellino integrarsi perfettamente con la parte del bruciatore.
Questo tipo di soluzione è a mio modo di vedere la migliore e la più comoda in quanto coniuga leggerezza, praticità d’uso e convenienza poichè essendo il padellino a strettissimo contatto con la fiamma ed avendo per altro un sistema integrato anti vento questa tipologia di fornello porta ad ebollizione 0,5 l d’acqua in meno di 45 secondi. Inoltre tutti i componenti del fornello si richiudono e si alloggiano all’interno del padellino, rendendo super comoda l’organizzazione di tutto il sistema cucina.
In questo caso il mio consiglio è di orientarsi su un fornello della marca Jetboil (ma anche MSR e Primus ne fanno di simili e validi) che ho avuto modo di testare nelle situazioni più disparate e che non mi ha mai lasciato a piedi!
Attenzione: fate una corretta valutazione se doveste decidere di acquistare una soluzione composta con bruciatore e padellino integrato, ma anche nel caso della scelta del padellino in realtà, poichè bisogna tenere conto del fatto di dover dividere il sistema cucina con un eventuale compagno, nel cui caso consiglio di propendere per un padellino da almeno 1 litro, o se invece cucineremo solo per noi stessi e quindi potremo scegliere un sistema “più compatto” (padellino da circa 550 ml).
LEGGEREZZA: 3,5
PORTABILITÁ: 3,5
EFFICIENZA: 5
FACILITÀ DI UTILIZZO: 5
COMODITÀ E VERSATILITÀ: 5
Ma se dovessi comprarne uno solo per fare tutto?
Il mio consiglio è senza alcun dubbio Jetboil (o similari) a vita!